Per gli automobilisti e i motociclisti evasori di bolli e multe arriva la resa dei conti: come annunciato nei mesi precedenti, a partire dal primo luglio è scattata la possibilità del prelievo diretto dei pagamenti arretrati sui conti correnti dei contribuenti. È questo uno degli effetti immediati dell’abolizione di Equitalia, la quale fino dal 2005 poteva sì pignorare delle somme, ma solo sequestrando i conti degli interessati, a prescindere dall’entità delle somme dovute allo Stato. Ora che i servizi e le funzioni di Equitalia sono passati all’Agenzia delle Entrate, invece, l’evasione della tassa di proprietà e il mancato pagamento delle multe stradali avranno vita breve.

 

Come funzionerà il prelievo diretto

Va ovviamente sottolineato che il prelievo diretto non sarà né automatico né fulmineo. Prima di tutto, al debitore verranno fin da subito concessi 60 giorni per pagare la somma dovuta, con la possibilità di rateizzare il pagamento. Se i debiti del contribuente fossero invece superiori ai 1.000, l’Agenzia delle Entrate andrà a raddoppiare il periodo di attesa, arrivando fino a 120 giorni, e inoltrando in ogni caso un secondo avviso prima di mettere in campo l’azione di riscossione vera e propria, la quale quindi viene utilizzata unicamente come ultima ratio. Dopo gli avvisi, e di fronte ad una ripetuta insolvenza del cittadino, l’Agenzia delle Entrate potrà quindi passare al recupero coattivo.

 

Lo sdegno di Federconsumatori

Ovviamente non tutti sono d’accordo con questo modo di operare, con le associazioni dei consumatori in prima linea. In una nota ufficiale Federconsumatori e Adusbef comunicano il proprio sdegno: «riteniamo improponibile questa norma che travalica l’autorità giudiziaria e il diritto fondamentali dei cittadini ad essere puntualmente informati su ogni step della procedura», spiegando che, viste le numerose situazioni di disagio economico che sta vivendo il paese, il recupero coattivo a loro vedere denota «un alto grado di insensibilità e cecità».

 

In vista un possibile aumento del bollo

A lato della nuova norma sul pignoramento dei conti, gli automobilisti italiani si troveranno probabilmente a che fare nel prossimo futuro con un aumento del bollo. Stando infatti alla strategia energetica nazionale, per incentivare i cittadini ad utilizzare veicoli meno inquinanti e quindi più sostenibili, l’imposta obbligatoria aumenterà di prezzo con il crescere dell’età dei veicoli. I più colpiti, in questo senso, saranno i possessori delle vetture euro 3. E non sono pochi: si calcola infatti che ad oggi quasi la metà del parco circolante sia proprio di questa classe ambientale, con oltre il 50% di automobili circolanti prodotte prima del 2007.