Su tantissime strade italiane l’obbligo delle gomme invernali o delle catene da neve a bordo è già in vigore da alcune settimane, ma come sempre moltissimi piloti stanno ancora circolando con le normali gomme estive, affidandosi solo e unicamente, in caso di bisogno, alle catene da neve. Ma è una scelta oculata?

Il test di 6 pneumatici invernali

Quelli di AlVolante.it hanno dunque deciso di testare alcuni tra gli pneumatici invernali dei marchi più noti, ovvero Bridgestone Blizzak LM001, Continental WinterContact TS 860, Goodyear UltraGrip 9, Hankook Winter i*cept RS2, Michelin Alpin 5 e Nokian WR D4. Per fare una prova del nove, a questa carrellata di prove con gli pneumatici invernali è stata aggiunto anche un test con un esemplare estivo, ovvero il Continental ContiPremiumContact 5: a queste gomme sono state ovviamente montate delle catene (le Maggi R-9). Con questi modelli sono dunque stati eseguiti dei test su neve, su asfalto bagnato e su asfalto asciutto. Quali sono stati i risultati?

Le prove di frenata su neve

I test si sono svolti nelle notti – per avere delle temperature rigide e costanti – del gennaio del 2017 con i vari pneumatici montati su una Peugeot 308 SW. Il test più interessante è senz’altro quello relativo alla frenata su neve, inchiodando di colpo ad un’andatura di 40 chilometri orari. In media tutte gli pneumatici invernali si sono fermati intorno ai 17 metri (con il risultato peggiore di 18,5 metri) laddove le catene su pneumatico estivo hanno segnato un tratto di frenata superiore ai 28 metri. Senza confronto, ovviamente, il caso degli pneumatici estivi senza catene, che hanno richiesto uno spazio di frenata di 37 metri. Questo significa che, se due macchine alla stessa andatura (40 km/h) ma con pneumatici diversi (invernali e estivi) frenassero nello stesso momento sulla neve, quella con dotazioni invernali si fermerebbe certamente intorno ai 17 metri, mentre la controparte ‘estiva’, in quel punto, avrebbe ancora una velocità pari a 29,5 chilometri orari circa. E questa, quanto a danni e infortuni, è una enorme differenza.

L’accelerazione

É meno marcata la differenza per quanto riguarda le prove di accelerazione: su uno strato di neve compatta e a due gradi sotto zero, gli pneumatici invernali permettono in media di raggiungere i 20 chilometri orari intorno ai 7 metri, mentre le estive abbinate a catene impiegano 8,4 metri; senza catene, questa distanza aumenta fino ai 16,7 metri. Fin qui si parlava di tratti innevati ma pianeggianti. Per quanto riguarda invece tratti di strada in salita, c’è stato ovviamente un abisso tra invernali ed estive – le quali senza catene non hanno nemmeno accennato una reale partenza. In tutti i casi, gli pneumatici vincitori sono risultati i Nokian WR D4, i quali però hanno vantato una tenuta in curva sensibilmente ridotta rispetto ai secondi classificati ovvero i Continental Winter Contact TS 860.

La differenza sul bagnato

Gli stessi test sono stati effettuati qualche settimana sull’asfalto bagnato, e qui è stato evidenziato come sia davvero meglio cambiare gli pneumatici invernali non appena scade l’obbligo: sul bagnato a 12 gradi gli invernali lanciati a 80 chilometri orari si sono fermati mediamente intorno ai 52 metri contro i 54 degli estivi. La prova di tenuta a 24 gradi ha però premiato le estive, con queste ultime che permettono dei tempi del 3,8% più ridotti rispetto alle colleghe termiche. Per i risultati completi e le tabelle riassuntive, cliccate qui.