Non sempre la vacanza soddisfa le nostre aspettative. Ma in alcuni casi il soggiorno che abbiamo immaginato da sogno può trasformarsi in un vero e proprio incubo, a causa di imprevisti, inefficienze e disservizi. Sebbene probabilmente nessun risarcimento può consolarci da una pessima vacanza, è bene sapere che si ha tutto il diritto di rivalersi sui responsabili dei danni subiti.

Danno da vacanza rovinata

Il ‘danno da vacanza rovinata’ esiste, ed è riconosciuto dall’art. 47 del Codice del Turismo. Secondo la norma se il ‘pacchetto vacanze’ acquistato non risponde al contratto sottoscritto o se si sono verificate delle disavventure di cui il tour operator o il venditore è responsabile il turista può chiedere di essere risarcito.

 

I disservizi che sono considerati ‘danni’

Quali sono le inefficienze imputabili? I casi possono essere diversi ma fra i più frequenti sono ad esempio quello di voli ritardati o cancellati, soggiorni in strutture fatiscenti, mancanza di servizi essenziali negli alloggi e di qualsiasi servizio previsto nel contratto. I danni considerati dalla norma che tutela il consumatore non sono soltanto economici (come ad esempio l’essere stati costretti a prenotare un hotel a causa del ritardo del volo) ma anche psicologici. Lo stress che deriva dal non aver potuto godere di un soggiorno piacevole viene infatti considerato come motivo di risarcimento.

 

Le cause devono essere reali e oggettive

Chiaramente i danni, soprattutto per quanto riguarda quelli psicologici, devono essere reali e di una certa entità. Ovvero, non possono dipendere da reazioni soggettive e personali ma da un concreto e dimostrabile disagio. E qui arriviamo al nocciolo della questione: come dimostrare di aver subito un ‘danno da vacanza rovinata’ e cosa fare per ottenere il risarcimento?

 

Raccogliere più prove possibili

Il primo passo da fare è quello di raccogliere più prove possibili. Oltre a conservare contratti, depliant, scontrini e ricevute è necessario documentare tutte le inefficienze che abbiamo riscontrato. Il mezzo più semplice è sicuramente quello di scattare numerose fotografie o di fare filmati. Meglio ancora se riusciamo a raccogliere delle testimonianze che confermino la nostra tesi.

 

Reclamo entro 10 giorni

Una volta raccolta tutta la documentazione basta inviare un reclamo al tour operator, all’agenzia di viaggi o al venditore del pacchetto tramite fax, mail o raccomandata entro 10 giorni dalla data di rientro dal soggiorno.