Sei imprese su 10 in Italia non hanno adottato una strategia dedicata per la gestione dei rischi aziendali. Questo e molti altri dati interessanti e significativi sulla situazione italiana ed internazionale sono emersi da un’indagine svolta da DNV GL – Business Assurance in collaborazione con l’Istituto di ricerca GFK Eurisko: per questo studio sono stati intervistati più di 1.500 professionisti, distribuiti in aziende europee, nordamericane, centro-sud americane e asiatiche.

Il risk management in Italia

Ma cosa è la gestione dei rischi? Principalmente, questo concetto si riferisce alla capacità di agire nel costante rispetto della compliance aziendale, osservando e seguendo quindi la normativa di riferimento. E se nel nostro paese solamente il 40% delle imprese afferma di aver già adottato una policy ad hoc per la gestione dei rischi aziendali, questo risultato ci pone di ben 11 punti sotto alla media degli altri Paesi intervistati. E tutto questo succede nonostante il fatto che il 50% delle imprese italiane si dichiari consapevole della importanza cruciale del risk management per la crescita delle performance aziendali. Tra il dire e il fare, però… unicamente il 36% delle realtà italiane dichiara infatti di affidarsi a delle linee guida e a dei framework per implementare delle vere e proprie strategie di gestione del rischio aziendale. E se solo il 23% del panel italiano conosce le tecniche di risk management, queste ultime vengono applicate solamente dal 9%:

Attività da top manager

Tre, secondo lo studio, sono i driver fondamentali da cui scaturisce la gestione dei rischi: la compliance delle normative e dei regolamenti (71%), il rispetto della policy aziendale (64%), e quello delle esigenze del cliente (63%). A livello internazionale, su tre aziende, due dichiarano di aver già individuato all’interno della propria organizzazione una squadra dedicata alla gestione dei rischi aziendali. Nel 40% dei casi, però questo team finisce per avere un potere d’azione assai limitato, vanificando così in buona parte la sua utilità. Nella maggior parte dei casi, in questa squadra è direttamente coinvolto il top management aziendale: nello specifico, un top manager ogni tre è coinvolto nelle attività di gestione del rischio, come lo è anche 1 membro del consiglio di amministrazione su 5.