Davvero una brutta sorpresa quella che una compagnia di assicurazione ha fatto ad un 61enne di Camponogara, in Veneto: il cane dell’uomo assicurato ha infatti ferito la cagnolina di un’altra persona, ma – nonostante la presenza di una polizza – l’assicurazione si è rifiutata di risarcire i danni.

 

Un gioco finito male

Ma andiamo con ordine. Tutto è avvenuto nel marzo del 2016, quando a casa dell’uomo arriva un’amica del figlio, accompagnata dalla sua cagnolina, una cucciola di bassotto. Quest’ultima inizia subito a giocare con il Pit Bull del proprietario della casa, anch’esso cucciolo. I due cani giocano normalmente in cortile, quando ad un certo punto il Pit Bull morde sul fianco la bassotta. Da lì iniziano ovviamente i problemi non solo per la cagnolina, ma anche per la sua proprietaria e per il padrone del Pit Bull.

 

2mila euro di danni

Fin da subito il veterinario evidenzia infatti delle lesioni interne, le quali richiedono necessariamente degli interventi chirurgici. Tutto questo viene pagato dal padrone del Pit Bull: tra analisi, medicinali, il costo dell’operazione e della degenza, le spese veterinarie si gonfiano in un batter d’occhio, fino ad arrivare intorno ai 2mila euro. Da parte sua, il proprietario del cane aggressore non si scompone e paga quanto dovuto, avendo dalla sua parte una polizza che copre i danni causati a terzi dagli animali di sua proprietà.

 

Un evento seguito dal gioco tra i due animali

Avendo pagato tale assicurazione per ben 24 anni, tra l’altro, l’uomo non ha alcun motivo di credere che ci saranno problemi: per questo prima notifica il sinistro alla sua compagnia, e poi invia l’apposita richiesta per il risarcimento dei danni, allegando la documentazione delle spese affrontate. Ed è qui che succede qualcosa di anomalo e di inaspettato: la compagnia di assicurazione si rifiuta infatti di liquidare quanto richiesto, affermando in una nota che «non possiamo procedere alla gestione della pratica perché non si ravvisa alcuna responsabilità da parte dell’assicurato trattandosi di un evento seguito dal gioco tra i due animali».

 

La causa contro la compagnia di assicurazione

Davanti ad una tale risposta da parte della propria compagnia di assicurazione, l’uomo ha deciso di non arrendersi, rivolgendosi ad una società specializzata in responsabilità e in risarcimenti, lo Studio 3A. Come ha infatti dichiarato il presidente, «si sarà costretti a procedere con una causa, con la certezza di vincerla e la speranza che il giudice, se la compagnia si rifiuterà di negoziare, metta in conto anche una sanzione per aver costretto un proprio assicurato ad adire le vie legali contro ogni logica». La presa di posizione della compagnia di assicurazione, infatti, non sembra avere alcun senso, in quanto un proprietario di un cane risponde sempre e comunque delle azioni dell’animale, e quindi deve farlo anche la sua eventuale assicurazione.