Si tirano le somme sul mercato assicurativo in Italia nel 2016: l’Ania, ovvero l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, ha infatti presentato i dati relativi all’anno scorso. Vista l’importanza di questa industria all’interno dell’economia e della società italiana, del resto, l’attuale situazione del mercato delle assicurazioni può interessare non solo gli addetti, ma anche i semplici assicurati.

 

Ottavi a livello mondiale quanto a raccolta di premi assicurativi

In tutto, nel nostro Paese, il settore delle assicurazioni dà lavoro a circa 300 mila persone. Un tale numero di impiegati non deve certo stupire, soprattutto se si pensa che l’Italia è il quarto Paese in Europa e l’ottavo a livello mondiale per quanto riguarda la raccolta di premi assicurativi: è infatti nostra una quota di mercato pari al 3,4% (in flessione rispetto al 2015, quando si era attestata al 3,6%). Nello specifico, in Italia i premi assicurativi nei rami danni e vita coprono una fetta del Prodotto Interno Lordo superiore dell’8,2% rispetto a quanto avviene invece in Cina, negli Stati Uniti e in Germania.

 

In flessione il settore danni

Va però sottolineato che l’anno scorso ha segnato una leggera flessione dei premi raccolti nel settore danni: sono stati in tutto 32 miliardi di euro, abbassando di un punto percentuale la soglia relativa al 2015. La perdita più significativa è stata riscontrata nel campo delle RC auto, dove la diminuzione si è attestata su un -5,6%, pur garantendo al ramo la più alta quota del mercato (42,3%). Un andamento positivo tra il 2015 e il 2016 è invece da riconoscere agli ambiti property, infortuni e malattia, credito e cauzione e corpi veicoli terrestri.

 

La continua crescita dei broker assicurativi italiani

Nonostante la succitata riduzione del mercato assicurativo italiano nel corso del 2016, fermatosi a 134,2 miliardi, è da notare la costante crescita del brokeraggio assicurativo: in tutti i broker italiani hanno intermediato 16,6 miliardi di euro, corrisponenti all’11,5% del totale del mercato (rispetto al 10,3% dell’anno precedente). I broker assicurativi italiani risultano particolarmente attivi nel ramo danni, gestendo il 41% del comparto, e nei rischi industriali, con il 65% del dato complessivo. Insieme al brokeraggio crescono poi ovviamente anche i professionisti del ramo assicurativo, che nell’ultimo decennio ha visto crescere dell’85% le ditte individuali e del 66,2% le società.

 

L’Ania guarda all’innovazione

Come ha voluto sottolineare la presidente di Ania Maria Bianca Farina, la sfida del mercato assicurativo italiano è l’innovazione. È dunque necessario colmare le lacune che ci separano da altri Paesi industrializzati nei campi della tecnologia, dei trend demografici e dell’interconnessione globale:

«È più che mai evidente che l’industria assicurativa è chiamata a significativi investimenti in innovazione nelle modalità di comunicazione, nonché nell’ambito dell’offerta, dell’organizzazione e della distribuzione. Un’industria assicurativa al passo con i tempi, in grado di dialogare e offrire soluzioni coerenti con le preferenze, gli atteggiamenti, la cultura dei nostri giovani, rappresenta un attore importante nel garantire protezione e stabilità in una fase di grande cambiamento economico e sociale»