Questa decisione era nell’aria da molto tempo, ed ora è arrivata l’ufficializzazione: la Regione Liguria ha approvato una legge che obbliga tutti quelli che utilizzano la mountain bike ad indossare un casco, in qualsiasi circostanza. Per i trasgressori, le multe partono da un minimo di 50 euro ma possono ovviamente raggiungere vette ben più salate.

 

L’emendamento sull’assicurazione obbligatoria: scomparso

Di certo quanto si parla di mountain bike niente è liscio e piano: non lo sono i sentieri sterrati tipici di questo sport e non lo è stata nemmeno la formulazione di questa nuova legge regionale. Va infatti sottolineato che in aula era stata approvato anche un emendamento che prevedeva l’obbligo di assicurazione per tutti gli appassionati di downhill. Per chi non fosse al corrente con le pratiche più estreme legate alla mountain bike, va sottolineato che il downhill consiste nella discesa ad alte velocità con delle biciclette speciali da sterrati e prati particolarmente ripidi. Ebbene, nonostante questo emendamento sia stato precedentemente approvato, non vi è rimasta traccia nella versione ufficializzata.

 

Il restyling della normativa precedente

In ogni caso, pur senza l’inclusione dell’assicurazione obbligatoria, si può certamente affermare che la nuova normativa va a colmare una serie di buchi lasciati aperti da una precedente norma risalente al 2009 e relativa ai percorsi escursionistici. Sono infatti stati inquadrati i limiti, le segnaletiche obbligatorie, la definizione dei percorsi, i comportamenti da sanzionare, le modalità di convivenza tra ciclisti e altri utenti dei percorsi e le necessarie tutele per i proprietari dei terreni.

 

Dagli sci al downhill

Di certo il fatto che la amministrazioni inizino ad occuparsi concretamente e nel dettaglio di mountain bike e dei bike park è sintomo della sempre maggiore diffusione di queste attività: del resto è sufficiente guardarsi intorno, appena usciti dalle città,per constatare la sempre più cospicua presenza di appassionati di mountain bike. Non a caso, sull’onda del successo del downhill, strutture precedentemente pensate in origine solo ed unicamente per gli sport invernali sono adesso state adattate per offrire un luogo di divertimento e di svago anche nelle stagioni calde: laddove d’inverno si scia, infatti, d’estate si scende ora spesso in bicicletta (con le protezioni del caso, ovviamente).