Economica, comoda e persino amica dell’ambiente: la mobilità condivisa con automobili private è davvero una delle grandi novità degli ultimi anni. Non parliamo del classico passaggio dell’autostoppista occasionale, quanto invece della condivisione abituale di un mezzo, come avviene con BlaBlaCar, per capirci. Talvolta, però, ci sono dei conducenti improvvisati che, al di fuori di qualsiasi piattaforma prestabilita e debitamente normata, si offrono di mettere a disposizione altrui la propria automobile, se non anche la propria guida. Ecco, cosa succede in questi casi nell’eventualità di un incidente? Come si regola l’assicurazione?

La nostra Rc auto e la mobilità condivisa

Ci sono disoccupati che si propongono come ‘tassisti’ abusivi, o persone che si iscrivono a delle community private e non normate per lo scambio di automobili. Ma cosa dice la nostra Rc auto a proposito? Beh, bisogna partire dal presupposto per cui l’assicurazione auto poggia su principi introdotti mezzo secolo fa, ben lontani dunque dall’epoca della mobilità condivisa. Questo, però, potrebbe essere un vantaggio, in quanto, in base alle nostre polizze, è difficile individuare dei veri e propri illeciti, tali cioè da far venire meno la copertura assicurativa in caso di incidente.

I casi particolari

Di fatto, in generale, qualora qualcuno presti la propria auto a qualcun altro – all’interno di qualsiasi tipo di programma di condivisione – non possono esserci problemi legati all’assicurazione, a meno che l’assicurazione non preveda la guida esperta (ovvero un conducente al di sopra dei 26 anni) o la guida esclusiva dell’assicurato. Al di fuori di questi casi – nei quali l’assicurazione pagherebbe i danni per poi rifarsi sul proprietario del mezzo – non ci possono tendenzialmente essere dei problemi.

Va poi sottolineato che, in caso di incidente, è difficile trovare un conducente disposto ad affermare che tutto sia avvenuto in forma di mobilità condivisa: quale conducente più o meno abusivo direbbe alla propria assicurazione o alle autorità di aver fatto un incidente mentre i passeggeri avevano rimborsato le spese di viaggio, e magari persino remunerato la sua attività al volante?

L’assicurazione speciale di BlaBlaCar

Di fatto, in caso di incidente, si parla dunque sempre di due figure, ovvero di conducente e passeggero, senza indagare più in profondità la natura del trasporto. Tanto più che, di nuovo, è difficile ravvisare nel trasporto condiviso – qualsiasi sia la sua forma – un vero e proprio illecito. E così la situazione, in questi casi, rimane ancora del tutto astratta. Fatta eccezione, ovviamente, per alcuni casi particolari, come per esempio il portale BlaBlaCar.it, che dota i suoi iscritti di un’assicurazione che, in caso di guasto, copre principalmente il traino verso l’officina più vicina, nonché, in caso di bisogno, il costo del trasporto dei passeggeri e del conducente fino a destinazione.