Sono somme che nessuno vorrebbe mai fare, eppure questi dati sono indispensabili per comprendere la situazione della sicurezza stradale, soprattutto a quindici mesi dall’entrata della nuova legge sull’omicidio stradale. Analizzando i dati della Polizia Stradale e dall’Arma dei Carabinieri, si evince che in Italia nel primo semestre del 2017 è stato registrato più di un caso al giorno di incidente con vittime. Il dato preoccupante è quello che riporta un significativo aumento di vittime stradali rispetto al medesimo periodo del 2016: se l’anno scorso nei primi sei mesi si erano infatti contate 695 vittime, quest’anno il primo semestre ha visto la morte di ben 727 persone sulle strade italiane.

 

Dalla legge sull’omicidio stradale in poi: quasi 900 vittime

Guardando invece alle denunce per omicidio stradale, a partire dall’entrata in vigore della legge, nel marzo del 2016, si contano 479 persone denunciate, delle quali 32 arrestate. Di certo per capire la portata di questi numeri bisogna guardare al numero dei sinistri fatali: stando alla polizia stradale, a partire dal 25 marzo 2016 fino al 25 giugno di quest’anno gli incidenti totali sono stati 67.711, dei quali 894 hanno avuto un esito mortale. Per poco più della metà di questi, ovvero 479, si è vista poi scattare la denuncia per omicidio stradale. Ma c’è di più: solamente in 26 casi si è optato per la pena più dura, ovvero per i 12 anni di carcere per omicidio stradale.

 

La prevenzione dell’omicidio stradale e delle lesioni personali

Ovviamente, per ridurre al minimo gli omicidi stradali, le lesioni personali e gli incidenti in generale, è necessario lavorare di prevenzione. Lo sanno bene quelli della Polizia stradale, i quali hanno dichiarato che, sui quasi 39.000 conducenti di auto, furgoni, camion e moto in 80 province italiane, 2.088 sono risultati con un tasso alcolemico oltre il limite consentito. 675 su 2.0753, invece, hanno visto il ritiro della patente immediato per essere risultati positivi al test sulle sostanze stupefacenti. Questi test sono quanto mai importanti, proprio perché le statistiche dimostrano che i casi più gravi di omicidio stradale si verificano proprio in presenza di stupefacenti o alti tassi alcolemici. E per ricordare le pene relative alla nuova legge, basti pensare che per un incidente mortale causato da un conducente con un tasso alcolemico tra gli 0,8 e l’1,5 si rischiano fino ai dieci anni di reclusione, mentre la pena si alza a 12 anni per i conducenti con un tasso alcolemico maggiore a 1,5 o sotto l’effetto di droghe. In ogni caso, va ribadito che non serve essere ubriachi o sotto l’effetto di droghe per essere incriminati per omicidio stradale o lesioni personali. Anche guidando in sicurezza, infatti, è possibile incorrere in una causa penale, e per questo Tassicuro offre una copertura assicurativa per la tutela legale in ambito penale.