Non la velocità, non l’alcol, bensì l’uso del telefonino. Sono i messaggi importanti, le telefonate improrogabili, le email di lavoro, le notifiche da non perdere e sì, i selfie idioti, sono queste le principali cause degli incidenti stradali in Italia. Stando a quanto rilevato dall’Istat, infatti, il 21,4% dei sinistri sulla rete stradale extraurbana italiana è causato direttamente dall’uso sconsiderato dei cellulari alla guida. Per quanto riguarda le strade urbane, invece, il telefonino è la causa principale dell’incidente in ‘solo’ il 15% dei casi.

ACI: 3 incidenti su 4 causati dall’utilizzo del cellulare alla guida

Di certo sono cifre alte, ma secondo alcuni il dato reale è ben più importante. Ad affermare che queste percentuali sono sottostimate è ad esempio l’ACI, secondo il quale il cellulare sarebbe il motivo di incidenti nel 75% dei casi, insomma, una vera e propria epidemia che riguarderebbe 3 incidenti su 4. Da qui, dunque, la necessità di lanciare una campagna ad hoc, ovvero #Mollastòtelefono. Persino i dati ufficiali relativi alle multe del primo semestre del 2017 del resto sembrano dare ragione all’ACI quanto ad ampiezza del fenomeno: se infatti nei primi sei mesi del 2016 le multe per uso del cellulare alla guida erano state 27.415, nel 2017 si è arrivati a 32.373 sanzioni di questo tipo. Nessuna infrazione del Codice della Strada ha mai fatto registrare un aumento così alto tra un anno e l’altro.

Le modifiche auspicate al Codice della Strada

Di fronte a questi dati sconcertanti non possono che aumentare le richieste di un inasprimento delle sanzioni. E il Parlamento, seppur con tempi lunghissimi e parecchi passi indietro, si sta muovendo in questo senso nelle tanto auspicate modifiche al Codice della Strada. Nella Commissione Trasporti della Camera dei deputati nei giorni scorsi si è parlato anche di inasprire la sanzione per chi viene beccato a guidare distratto dal cellulare per la prima volta: qualcuno, infatti, ha proposto l’inflizione diretta di 15 giorni di sospensione della patente. La clausola non ha però convinto la Commissione, la quale invece nel disegno di legge sembra voler inasprire l’attuale sanzione per chi viene pizzicato a violare la norma per la seconda volta: in questo caso si vuole infatti estendere il periodo di sospensione della patente dagli attuali 2mesi ai 6 anni, con una sottrazione di punti dalla patente non più di 5 ma di 10.