Il 2016 era stato definito l’Annus Horribilis per il cybercrime. Ma il 2017 si chiuderà con dati ancora peggiori. Confermando che gli attacchi hacker sono un fenomeno in forte crescita e dal quale ancora non si è in grado di difendersi, perché non c’è sufficiente competenza e soprattutto perché non si investe adeguatamente nella sicurezza informatica.

I dati del Rapporto Clusit

A tracciare il quadro allarmante è il consueto Rapporto Clusit redatto dall’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica che dal 2011 fornisce dati completi sulle minacce informatiche. Stando all’indagine più del 50% delle organizzazioni mondiali ha subito almeno un attacco grave nell’ultimo anno e fra le cause di questa capillarità vi è la diffusione massiccia del digitale e dell’uso di tutti i dispositivi mobile che non è affiancata a una coerente stima dei rischi e quindi a misure preventive.

 571 attacchi nel primo semestre 2017

 Nel primo semestre 2017, da gennaio e giugno, sono stati 571 i cybercrime di dominio pubblico considerati ‘gravi’ sia da un punto di vista di danno economico sia in termini di utilizzo e diffusione di dati particolarmente sensibili. Rispetto al 2016, gli attacchi sono in crescita dell’8,35% e la ragione alla base è sempre la stessa: il denaro. L’estorsione di denaro è la causa rintracciata in più di 400 attacchi, ovvero il 75% del totale. Ma cresce anche il ‘comparto’ dello spionaggio, il cosiddetto ‘Cyber espionage’ (+126%).

I virus del riscatto sempre più in voga

Il numero degli attacchi, anche di grave entità, provocati da semplici malware, ovvero virus, è in forte crescita (+86% rispetto al secondo semestre del 2016) e nei primi sei mesi di quest’anno hanno rappresentato il 36% dei cybercrime commessi. Nella maggior parte dei casi si agisce tramite ransomware, un virus che agisce prendendo in ostaggio dati e dispositivi aziendali e privati chiedendo un riscatto.

Organizzazioni governative nel mirino

Chi è nel mirino degli hacker? Anche nel primo semestre del 2017, come negli anni passati, l’obiettivo principale degli attacchi informatici sono state organizzazioni e strutture governative di vario genere, che rappresentano circa un quinto degli attacchi. Seguono le categorie “Multiple targets”, “Entertainment/News” (12%) e infine “Research/Education” (9%).

Un altro dato interessante è lo spostamento geografico degli attacchi. Risultano in diminuzione le vittime in area americana e asiatica, mentre crescono del 19% i cybercrime in Europa.