Tra luglio e agosto l’Italia intera si riversa al mare, ma d’inverno l’appuntamento è, sempre per più italiani sulle pendici innevate delle piste da sci. Questo è uno sport salutare, divertente, ambito e sì, anche un po’ rischioso. Seppure ai sensi dell’articolo 2050 del codice civile lo sci non è considerato a tutti gli effetti uno sport pericoloso, è anche vero che ci sono effettivamente molti rischi per gli sciatori, i quali possono cadere vittima della propria condotta, di quella degli altri sciatori e di quella dei gestori degli impianti.

 

E se la responsabilità è della scuola di sci?

Ed è proprio per il fatto che in pista gli incidenti sono all’ordine del giorno che gli sciatori sono tenuti a seguire in modo puntuale e rispettoso le apposite regole. La responsabilità, però, non è di certo sempre e comunque dei semplici clienti degli impianti. Cosa succede, per esempio, nel caso in cui in un determinato incidente il responsabile sia il maestro di sci, o più in generale la scuola di sci? A questo proposito si è pronunciata di recente la Corte di Cassazione.

 

Il verdetto della Cassazione

Nel caso in cui, a seguito di una caduta, un allievo della scuola di sci lamenti un danno alla propria persona, «al creditore danneggiato spetta solo allegare che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto». La scuola di sci, dal canto suo, deve essere in grado di provare l’esatto compimento dei propri obblighi, riconducibili in linea generale all’avere vigilato in maniera continuativa alla sicurezza dell’allievo per tutta la durata della prestazione professionale. Ovviamente tutto dipende dalle circostanze dell’incidente, e dalla presenza o meno di incuria da parte dei maestri di sci. Solamente nel caso in cui la causa resti del tutto sconosciuta, il sistema impone che «le conseguenze patrimoniali negative restino a carico di chi ha oggettivamente assunto la posizione di inadempiente».

 

Quelle truffe bianche alle assicurazioni

Spesso e volentieri, però, gli incidenti sulle piste da sci sono più confusi di quanto si potrebbe pensare. Non a caso è una notizia piuttosto recente quella di 26 sciatori indagati con l’accusa di aver ingannato la Reale Mutua Assicurazioni presentando come avvenuti sulle piste degli infortuni che in realtà sono risultati essere del tutto inventati o svoltisi in circostanze diverse da quelle effettivamente riportate. Le truffe risalgono alla stagione sciistica 2014-2015, e tutte quante hanno avuto come teatro le piste dell’alta Val di Susa: ad attivare le indagini è infatti stata la Guardia di Finanza di Bardonecchia.