Di certo d’inverno non è facile, per chi non è abituato, uscire di casa la mattina con temperature che rasentano lo zero ed inforcare la bicicletta per andare a lavoro o all’università. Eppure per fortuna sono sempre di più gli italiani che, qualsiasi sia la stagione, decidono di lasciare in garage l’automobile per muoversi in bicicletta in città. I vantaggi sono tantissimi, per l’ambiente, per la salute, per il fisico, per il portafoglio, per l’umore e talvolta perfino per le tempistiche. Attenzione, però, che muoversi su due ruote in città è un’attività piena di insidie, in quanto la convivenza con i veicoli a motore non è certamente facile come si vorrebbe pensare. A cosa devono dunque stare attenti i ciclisti mentre si muovono tra gli incroci, i viali centrali e le rotatorie delle nostre città?

Niente polizza

Prima di tutto va sottolineato che, laddove chi si muove con mezzi motorizzati è obbligato a sottoscrivere una polizza che li tuteli dai danni che possono causare a sé stessi o agli altri durante gli spostamenti, chi invece si muove in bicicletta molte volte non ha alcuna copertura assicurativa – eccezion fatta per chi ha sottoscritto una polizza vita o salute, ma ovviamente in questo caso la copertura è solo parziale.

Sempre più incidenti in bicicletta: +9,6%

Di fronte al progressivo aumento dei ciclisti urbani, purtroppo ma prevedibilmente, stanno aumentando anche i sinistri che li vedono coinvolti. Stando ai dati Istat, parliamo infatti di un incremento pari al 9.6% in un solo anno. E se tante volte la colpa è da attribuire ai conducenti di automobili, in molti casi i sinistri sono causati da leggerezze dei ciclisti.

Le leggerezze più comuni di chi pedala

Come dimostrato da un’indagine di Facile.it, che ha intervistato a questo proposito 1.000 italiani al di sopra dei 18 anni, gli errori da parte di chi si muove a pedali non sono pochi. La leggerezza più comune, pari all’87% dei casi, è quella di girare senza faretti e catarifrangenti, seguita dal mancato utilizzo del casco (71%). Il 60% degli intervistati ha inoltre dichiarato di pedalare talvolta sul marciapiede, tra i pedoni, comportamento ovviamente proibito espressamente dal Codice della Strada. Va però sottolineato che questo comportamento sarebbe ovviamente destinato a scemare in presenza di apposite piste ciclabili.

Gli errori dei ciclisti

Più della metà dei ciclisti non usa mai il giubbotto catarifrangente, mentre il 33% dei ciclisti spiega che, se in gruppo, tende a viaggiare accanto agli altri ciclisti, e non in fila indiana. Con percentuali di riscontro molto basse ci sono poi altri comportamenti più pericolosi: il 17% dei ciclisti si muove talvolta senza toccare il manubrio con le mani, il 9% degli intervistati porta altri passeggeri maggiorenni e il 6% rischia grosso con il cane al guinzaglio. Il 4%, infine, ha dichiarato di essersi fatto trainare da amici in automobile.